Un progetto site specific tra sale espositive e città, tra l’iconico monumento della Scala Contarini del Bovolo e arti visive multidisciplinari.
Nell’arco della sua decennale ricerca, l’opera di Andrea Aquilanti non può prescindere da un dialogo costante con il luogo cartesiano, la dimensione urbana, sociale e naturale nelle quali si innesta il suo intervento.
Nelle due sale espositive di Palazzo Contarini del Bovolo, storico edificio di proprietà I.P.A.V. (Istituzioni Pubbliche di Assistenza Veneziane), gestito da Fondazione Venezia Servizi alla Persona attraverso il progetto di valorizzazione culturale "Gioielli Nascosti di Venezia", l’artista romano propone una sovrapposizione di livelli di spazio e di tempo: proiezioni, ombre, intervalli pittorici, traslazioni, sovrapposizioni e commistioni, tra passato e presente che compongono una scenografia in costante cambiamento e mutazione.
Un’opera in continuum, in fieri, che vede nell’istante della fruizione un segmento, singolo, unico della sua completezza. In una trasposizione storica, guardando al XVI secolo, è evidente come queste caratteristiche, questa regia scenografica a Venezia sia stata propria di un grande maestro e della sua bottega, e se percepiamo l’assunto che “Tutta l’arte è contemporanea”, nessuno come Jacopo Robusti, detto Tintoretto, è probabilmente attore e agente tra i più alti di questa visione e di questa costruzione scenografica dell’immagine.
La mostra “Andrea Aquilanti, Proiezioni, degli spazi e dal tempo di Jacopo Tintoretto”, curata da Pier Paolo Scelsi e Francesca Mavaracchio, propone una ricerca focalizzata a raccontare la contemporaneità in dialogo con un’importante opera del Robusti, il Bozzetto per il Paradiso a Palazzo Ducale, delle collezioni permanenti dell’IPAV e con la città stessa, individuando, traslando e documentando i luoghi di Venezia dove insistette e ad oggi tutt’ora sussiste il testo artistico Tintorettiano.
Le installazioni proposte si porranno come tramite medium con il quale il visitatore da “spettatore” diverrà agente e “attore” diretto, elemento vivo di interconnessione tra i livelli di spazio e tempo prodotti dal lavoro dell'artista.
Sulla scia della riflessione messa in atto nell'ambito di "Codice Italia" Padiglione Italiano alla 56esima Biennale di Venezia, Andrea Aquilanti si confronta con i frammenti, le tracce, con il DNA Artistico Italiano e Veneziano.
Please enable JS
This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Cookie settingsACCEPT
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.