Dato il largo successo riscosso dalle mostre dell'artista veneziano Andrea Valleri nel 2022 e nel 2023, sull’isola di Samos in Grecia e quest'anno a Crotone, presso il Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna, siamo lieti di annunciare l’esposizione "TEXNH, tra Mito e Tecnica" che si terrà fino all'8 settembre 2024 nelle sale della Galleria d'Arte Contini di Cortina d'Ampezzo.
Si propone un coinvolgente dialogo tra opere di scultura e pittura ispirate ai grandi modelli del passato, contenuti nella letteratura e nelle arti visive del mondo classico. Questi prototipi sono di per sé evolutivi, dispiegandosi nella storia: affondano infatti le loro radici in Omero ed Esiodo, attraversano le opere dei grandi maestri del pensiero (Platone, Fidia, Policleto), e culminano nel dinamismo del periodo ellenistico sino alla civiltà romana, che li ha resi noti in tutto il mondo. Nell’arte, i Greci avevano messo bene in evidenza i limiti entro i quali si svolge l'esistenza sia attraverso il mito che tramite il pensiero filosofico. Avevano compreso quanto fosse fondante la dimensione del mondo intellegibile rispetto a quello sensibile. Nelle opere di Valleri la forza simbolica degli antichi miti e gli scenari del mondo classico si accompagnano ad un linguaggio contemporaneo derivato dalla Pop-Art che ne amplifica il messaggio per il visitatore moderno. La ricerca intellettuale e filosofica tende alla creazione di un’arte che si compone di frammenti compenetrati, sintesi della memoria storica e culturale collettiva. La sua arte vuole ricollegare lo spettatore alla tradizione storica dalla quale proviene e di cui ne costituisce le basi solide. È infatti la cultura greca quella che emerge, sia a livello dei soggetti, sia come dimensione subliminale, poiché considerata dall’artista la matrice semantica, ideale ed epistemologica di tutta la tradizione occidentale. Come il titolo della mostra suggerisce, questa particolare rassegna di opere riflette sul tema della perenne volontà umana di assoggettare la natura al proprio dominio attraverso la tecnica, prendendo le mosse dalla narrazione mitologica che dall’antichità classica illustra questo fenomeno. Nell’opera “Prometeo”, ad esempio, Valleri fa riferimento al racconto mitologico in cui si narrano le vicende dell’omonimo titano che sfidò Zeus per aiutare gli uomini, sottraendo agli dei il fuoco, paradigma del potere sulla natura. Scoperto da Zeus, Prometeo venne condannato ad eterno supplizio, incatenato sulla vetta del Caucaso, a subire incessanti torture, oltre che a soffrire freddo e fame, da cui aveva voluto risparmiare i mortali, offrendo loro lo strumento per riscaldarsi e cucinare il cibo. Nelle sculture “Circe”, “La Pizia” e “Medea” Valleri fa invece chiaro riferimento a quelle figure femminili che ammoniscono e, a volte, infliggono punizioni all’essere umano che cerca di trovare la sua identità al di fuori di sé stesso e quindi in modo fallimentare. Anche la nascita della concezione meccanicistica del mondo, per la quale l’accadere, tanto fisico quanto spirituale, è concepito come il prodotto di una pura causalità meccanica e non preordinato a una superiore finalità, è riconducibile alla volontà di concepire una realtà le cui caratteristiche siano meramente fisiche e quindi comprensibili ed assoggettabili al dominio umano. Non a caso, la parola greca “ΜΗΧΑΝH”, “macchina”, deriva dal verbo “ΜΑΧΟΜΑΙ”, “combattere”. Nella contemporaneità tale battaglia può assumere dimensioni catastrofiche: l’energia nucleare, l’ingegneria genetica, la scienza e la tecnica dell’informazione sono i nuovi orizzonti di questo antico destino. “La Bellezza salverà il mondo?”: la traduzione italiana della celebre frase pronunciata dal principe Mynski ne “L’Idiota” di Dostoevskij usa il termine “bellezza” per rendere la parola russa che invece più propriamente vuole indicare la “pulchritudo Dei” di cui parla sant’Agostino. Se traduciamo invece questo termine come Grazia, ci colleghiamo al termine armonia che dalla Grecia classica in poi sta per “equilibrio delle cose”. L’equilibrio è sempre precario e si realizza attraverso un gioco e una lotta tra opposti. In questo senso l'arte si può collocare tra il mito e la tecnica, cioè tra l’originaria intuizione del mondo e l'irreversibile destino del dominio su di esso che, se incontrollato, porta alla autodistruzione.
Andrea Valleri è nato a Venezia il 14 dicembre 1959. Dopo gli studi classici liceali, si è laureato in filosofia nel 1985. Veneziano di origine e greco di "adozione", come lui stesso si definisce, ha iniziato la sua carriera di insegnante come lettore madrelingua di italiano ad Atene. Dal 1989 insegna filosofia all'Istituto "Cavanis" di Venezia. È rappresentato dalla Galleria d'Arte Contini di Venezia e Cortina d’Ampezzo. Le sue ultime mostre sono realizzate in collaborazione con alcune delle più importanti Istituzioni culturali di Venezia e della Grecia, in particolare: La Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, il Museo Bizantino e Cristiano di Atene (Grecia), il Museo Epigrafico di Atene (Grecia), il Museo Archeologico Nazionale di Vathy di Samos (Grecia), la Regione della Grecia Occidentale (a Messolonghi-Grecia), la Camera di Commerico di Aitoloakarnania (Grecia), il Museo Archeologico di Pythagorion di Samos, il Museo Bizantino di Pythagorion di Samos (Grecia) e il Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna Capo Colonna a Crotone dove fino al 16 agosto si trova la sua personale "Axioma".
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