Nel 1962, a Los Angeles, un giovane artista inaugura la sua prima mostra personale nella città californiana. Le opere esposte sono rappresentazioni di lattine Campbell’s Soup realizzate mediante serigrafia e acrilico su tela.
L’autore è Andy Warhol e i critici stroncano le sue composizioni come “opere piatte e provocatorie”.
Ciononostante, da quel momento in poi il suo successo sarà inarrestabile.
Nella celebre “Factory” transiteranno i più grandi intellettuali e vip del momento, tutti desiderosi di farsi fare un ritratto da Andy.
L’esposizione proposta per il Centro Altinate di Padova intende indagare la poetica del genio della Pop Art, soffermandosi sulla sua rappresentazione della società e della cultura americane. Nel suo corpus di opere trovano spazio i marchi che popolavano l’immaginario pubblicitario diffuso negli Stati Uniti tra gli anni ‘60 e gli anni ’70: come l’iconica zuppa Campbell’s.
Accanto ai brand, Warhol rappresenta le icone dello spettacolo, a cui spetta un trattamento analogo rispetto ai prodotti. Il volto di Mick Jagger, di Sylvester Stallone o l’icona Marilyn Monroe sono “trattati” come prodotti di consumo rivestiti della medesima aura mistica con cui Warhol ripensa i suoi “oggetti” per trasformarli in un manufatto artistico.
La mostra è suddivisa in 6 sezioni tematiche, a partire dal ritratto biografico del grande artista newyorkese. 150 opere tra disegni, incisioni, serigrafie, sculture e postcards. Un viaggio incalzante nell’eccentrico mondo di Warhol, l’icona pop per eccellenza.
