Nella ricorrenza dei 2200 anni dalla fondazione di Aquileia, la mostra “Dalle mani del ceramista” e il suo catalogo si prefiggono di raccontare il mondo romano attraverso una categoria di materiali molto diffusa in archeologia: i reperti in terracotta. La mostra laboratorio, progettata in base alle indicazioni fornite dalla normativa italiana in termini di accessibilità e dalle linee guida del Progetto europeo di accessibilità museale COME-IN!, sarà l’occasione per offrire, attraverso l’utilizzo di postazioni multisensoriali e di tavoli per sperimentare e manipolare i materiali, un quadro del popolamento romano in Friuli e della rete di scambi e di rapporti tra le genti che abitavano il Mediterraneo. La rassegna sarà infatti contraddistinta da un percorso che si snoda attraverso la produzione di materiali in terracotta di epoca romana provenienti dal Friuli e tratterà gli aspetti vascolari, decorativi, funzionali e la diffusione commerciale della produzione fittile in età romana, quale indicatore importantissimo dei modi di vita e dei rapporti commerciali e culturali delle genti romane del Friuli. In questa occasione si è voluto innanzitutto affrontare il riesame dei reperti custoditi presso il Museo Archeologico di Udine, giunti fin dalla sua nascita, avvenuta nel 1866, per effetto di donazioni e, più recentemente, di scavi programmati e di emergenza. Per questa ragione si è cercato di ricomporre i contesti archeologici che nel tempo l’intervento umano, gli eventi bellici e quelli naturali avevano in alcuni casi disperso. La mostra rappresenta inoltre una nuova occasione per fornire una visione più allargata, per quanto non esaustiva, del territorio oltre Aquileia, ancora poco conosciuto nonostante il numero significativo di evidenze archeologiche note per l’epoca romana. Nell’area compresa tra il Tagliamento e il Torre e tra l’anfiteatro morenico, con i suoi rilievi collinari dalle dorsali allungate, e la bassa pianura, caratterizzata da suoli in buona parte impermeabili, con matrice argillosa e limosa, sono stati selezionati alcuni tra i contesti più significativi per la comprensione delle dinamiche attivate con l’arrivo dei Romani. La scelta di presentare i reperti in terracotta, riconducibili ad una quotidianità fatta di gesti semplici, consente di cogliere aspetti sociali, culturali ed economici del tempo e di comprendere la vivace ed imprescindibile interazione tra l’agro e la grande città. Nel corso dell’esposizione sarà effettuata un’attività didattica di supporto per scuole, adulti e turisti, mirata alla comprensione complessiva del percorso in cui si articola la mostra: le visite guidate saranno in italiano, inglese, francese, tedesco, sloveno, lingua italiana dei segni e attività laboratoriali. Mostra a cura di Paola Visentini, con la collaborazione delle archeologhe Paola Ventura della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia e Tiziana Cividini e con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia. Orari di apertura 10.00-18.00 escluso il lunedì / il biglietto di ingresso equivale a quello di entrata alla visita dei Musei del Castello.
