vent’anni dopo la “prima” esposizione. Nel 2000, lo statunitense Michael Mazur, tra i più originali incisori del recente Novecento, espose la sua interpretazione dell’Inferno dantesco nella sale di Castelvecchio e oggi, nel 2021, in concomitanza con il Settimo Centenario della morte del Poeta, viene mostrato il nucleo delle opere in una mostra monografica.
Esposte in Sala Boggian quarantuno acqueforti e acquetinte che l’artista americano Michael Mazur produsse ispirandosi alla prima cantica della Divina Commedia per comporre il libro d’artista Michael Mazur. Etchings. L’Inferno. Dante, stampato in tiratura limitata di 50 copie in collaborazione con il maestro tipografo Robert Townsend. L’opera grafica è accompagnata dai corrispettivi brani del testo originale di Dante Alighieri con, a fronte, la fortunata traduzione in inglese dell’Inferno realizzata dal poeta Robert Pinsky.
L’esemplare del portfolio contrassegnato come Artist’s proof set for Castelvecchio - in esposizione - è stato infatti donato dall’autore al Gabinetto Disegni e Stampe del Museo di Castelvecchio, a seguito di una prima mostra tenutasi nell’anno 2000, sempre in sala Boggian. Fu lo stesso Mazur a dichiarare, in una lettera custodita nell’archivio del Museo, che tale esposizione rappresentava per lui “un sogno che veniva a compimento”, evidentemente consapevole della centralità di Verona nell’immaginario legato a Dante.
All’interno delle splendide teche disegnate da Carlo Scarpa (1906-1978), il pubblico può ammirare l’interpretazione decisamente originale e intimamente sentita del viaggio di Dante, frutto della lunga meditazione di Mazur sui significati del poema e sul rapporto tra testo e immagine. Alle possibilità espressive delle tecniche utilizzate è affidata una vera e propria “traduzione visiva” del testo, in parallelo a quella letteraria.
Dall’archivio che le custodisce, le acqueforti e acquetinte contenute nel libro d’artista vengono esposte per testimoniare il confronto tra un interprete contemporaneo e l’immaginario medievale, tra segno grafico e linguaggio poetico, collocandosi tra le tappe dell’articolato itinerario della mostra diffusa Dante a Verona, 1321-2021, organizzato dai Musei Civici in collaborazione con l’Università di Verona e la Diocesi di Verona per la ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.
L'esposizione in Sala Boggian Dante negli archivi. L’Inferno di Mazur, insieme alla Mappa dei luoghi danteschi e alla mostra Tra Dante e Shakespeare. Il mito di Verona prevista alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti per il 7 maggio 2021, costituiscono gli appuntamenti della mostra diffusa Dante a Verona 1321-2021, realizzata dal Comune di Verona nell’ambito del progetto Verona, Dante e la sua eredità 1321-2021 promosso dal Protocollo d’Intesa interistituzionale, con il patrocinio del Comitato nazionale per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, con il contributo di Fondazione Banca Popolare di Verona e di Zalando.
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