Si inaugura venerdì 27 ottobre alle ore 17, nell’Oratorio Santa Maria Assunta di Spinea, Forme del silenzio, prima mostra della rassegna di arte contemporanea 2023/2024 Le forme dell’arte promossa dal Comune di Spinea e curata da Santina Ricupero.
La rassegna propone al pubblico otto mostre, nelle sedi espositive degli Oratori Santa Maria Assunta e Villa Simion a Spinea, ponendo l’accento sulla varietà e specificità dei linguaggi artistici nell’arte contemporanea. Le esposizioni, organizzate in collaborazione con l’associazione culturale veneziana Contemporis ETS, sono articolate in 4 appuntamenti con inizio il 27 ottobre 2023 e termine il 2 giugno 2024.
Gli scritti critici sono a cura del prof. Dino Marangon, critico e storico dell’arte, di Monica Mazzolini, storica della fotografia, e Gabriele Salvaterra, curatore e critico indipendente, conservatore presso il Mart di Rovereto. Il catalogo generale a fine rassegna a cura di Santina Ricupero sarà pubblicato da Turato Edizioni, Rubano (PD).
Forme del silenzio Paolo Migliazza – Thomas Scalco
Paolo Migliazza segue la prassi artistica della ripetizione differente. Utilizza gli stessi calchi per produrre e creare opere che risultano mutevoli e quindi uniche, poiché diversi sono i materiali ogni volta usati e perché spesso il caso o l’errore crea dei difetti che rendono l’opera irripetibile.
Le sue sculture in argilla popolano gli spazi espositivi creando una misteriosa atmosfera che risulta essere ancora più affascinante in S. Maria Assunta dove “inquietanti presenze infantili inscenano un archivio della catastrofe: alcune figure sono integre ma attorno a loro giacciono scarti materiali. Si tratta probabilmente di frammenti che rappresentano allo stesso tempo l’origine da cui provengono queste figure e la fine a cui saranno destinate. Creazione e distruzione sono unite nello stesso flusso circolare”. (Gabriele Salvaterra)
La ricerca di Thomas Scalco è “una ricerca visiva senza tema esibito, incentrata sul vuoto e sul nulla. Capace, con questa sottrazione, di distillare visioni totalizzanti e assolute” (dal testo critico Il gioco delle perle di vetro di Gabriele Salvaterra).
Davanti alle opere pittoriche di Thomas Scalco non si vedono oggetti o elementi riconoscibili ma si percepiscono ricordi di elementi organici provenienti da mondi lontani e silenziosi, in cui le forme sono colte nel loro nascere e schiudersi. È una pittura meditativa e lenta, capace di attivare nell’osservatore, l’immaginazione e la sintonia con la spazialità astratta delle opere.
Nei piccoli frammenti delle sue opere, con eleganti velature, le parti luminose vivono e si esaltano per contrasto con l’oscura densità del fondo e suggeriscono l’insieme di cui sono parte e l’immensità dell’universo.
Mostre a seguire nel 2024:
IDENTITÀ E MITI
Armida Gandini - Libero Collettivo di Fotografe
8 marzo - 30 marzo
Scritti critici: Monica Mazzolini, Gabriele Salvaterra
GEOMETRIE SENSIBILI
Alberto Fiorin - Mirijam Heiler 12 aprile - 5 maggio
Scritti critici: Gabriele Salvaterra
DIVERGENZE PARALLELE
Michele Parisi - Giorgio Valvassori 10 maggio - 2 giugno
Scritti critici: Dino Marangon