Venerdì 13 maggio alle ore 18, presso il DoubleRoom arti visive di Trieste, apre la mostra “Io so...” dell’artista francese Chantal Vey che raccoglie i suoi ultimi lavori ispirati alla vita e all’opera di Pier Paolo Pasolini. La personale, a cura di Massimo Premuda e Massimiliano Schiozzi, è un omaggio a “Il romanzo delle stragi” di Pasolini, e rientra nella cornice delle celebrazioni dei 100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini e nell’ambito della decima edizione del festival Varcare la frontiera_#100PPP dedicato proprio all’autore di Casarsa della Delizia, organizzato dall’associazione Cizerouno in collaborazione con la Casa dell’Arte di Trieste.
L’esposizione multimediale, che presenta foto, disegni e video, si apre con una writing performance dal titolo “Io so… omaggio a “Il romanzo delle stragi” di Pier Paolo Pasolini” in cui l’artista seduta al tavolo legge a voce alta e scrive a matita l’intero articolo di Pasolini raccolto in seguito nel volume “Scritti corsari”. Su questa azione, realizzata per la prima volta nel 2019 durante una residenza d’artista all’Academia Belgica di Roma con il supporto di Wallonie-Bruxelles International, Chantal Vey afferma che: “In questa performance “Io so... omaggio a “Il romanzo delle stragi” di Pier Paolo Pasolini”, scrivo l’intero articolo “Il romanzo delle stragi”, pubblicato su Il Corriere della Sera, il 14 novembre 1974, in cui Pasolini denunciò ferocemente la politica italiana dell’epoca. Ha osato dire forte e chiaro: conosco i nomi dei responsabili... Ma non ho prove né indizi… Per circa un’ora, leggo il testo ad alta voce, parola per parola, concentrandomi sulla scrittura che procede alla cieca. Le sue parole forti, molto forti, sono tracciate in una o poche linee, in matita di grafite, inchiostro nero o rosso scuro. Il gesto e la lettura a scatti danno ritmo e guida alla scrittura, che è più o meno sostenuta, e le varie forme grafiche si compongono così spontaneamente. Le linee si sovrappongono, le parole, una dopo l’altra, si sovrappongono, nascondono il significato per diventare linee intrecciate… La scrittura diventa una traccia e il gesto un’eco di ciò che Pasolini ha evocato.”
La mostra presenta opere dal ciclo fotografico “contro-corrente” e dal ciclo di opere a matita su carta “Writing Performances”, la mappa del romanzo incompiuto “Petrolio” e la trilogia video “contro-corrente”. Il giorno seguente, sabato 14 maggio alle 18, sempre al DoubleRoom, ci sarà un incontro di approfondimento con l’artista, un artist talk in cui verrà presentato il volume d’arte “contro-corrente_Sur la route de Pier Paolo Pasolini” di Chantal Vey con testi di Roberto Chiesi, David Grieco e Guido Mazzon (edito da éditions Loco, Paris, stampato da Norprint, Santo Tirso, francese/italiano, 2022), che racconta del road trip dell’artista francese lungo le coste italiane, realizzato tra il 2014 e il 2017, ripercorrendo al contrario l’itinerario del diario di viaggio “La lunga strada di sabbia” di Pasolini, scritto tra il giugno e l’agosto del 1959, in cui l’autore percorre la costa italiana al volante di una Fiat 1100: da Ventimiglia alla Calabria e poi, spinto da una specie di “ossessione deliziosa”, fino al comune siciliano più meridionale, per risalire infine la costa orientale e arrivare a Trieste e per concludersi al confine di San Bartolomeo di Muggia. Il libro d’arte è stato pubblicato grazie al supporto della Fédération Wallonie Bruxelles, Jan Michalski Foundation, Château Coquelle, FRAC Grand-Large-Hauts de France e Espace Ecureuil Foundation for Contemporary Art.
Chantal Vey, nata in Francia nel 1970, vive e lavora a Bruxelles. Si è specializzata in fotografia dopo aver studiato Storia dell'Arte a Lione e in particolare dopo un anno di ricerca in Italia. Questa prima residenza all'estero è stata decisiva per iniziare la sua pratica di viaggiare e camminare, altrove. Da allora, il suo percorso artistico è stato continuamente rinnovato da numerose esplorazioni in Europa e Cina, adottando il nomadismo come forma di lavoro.
Negli ultimi anni il suo approccio è stato più specificamente orientato alle esplorazioni ai confini dei territori: nel 2010, il road trip “aRound Belgium”, seguendo i milletrecentottantasei chilometri del confine belga con il suo piccolo furgone trasformato in una casa mobile, e dal 2014 con “contro-corrente”, un itinerario lungo la costa italiana, ispirato al diario di viaggio “La lunga strada di sabbia”, l’itinerario percorso da Pier Paolo Pasolini sessant'anni prima.
