Museion riapre al pubblico con la mostra personale dell’artista Karin Sander “Skulptur/Sculpture/Scultura”. “Se lavorare a una mostra di arte contemporanea significa sempre costruire un progetto dinamico, che cambia nel suo evolversi, in questo caso abbiamo affrontato delle circostanze davvero eccezionali e inaspettate. Grazie al modo di lavorare dell’artista, riusciamo a offrire a tutti un tour virtuale da remoto, come preview alla mostra. Ma sono particolarmente felice di poter garantire fin dall’inizio anche una fruizione “fisica” dell’esposizione, poiché, come ha dimostrato questo periodo, la fisicità dell’incontro tra opera e pubblico è insostituibile” – così Letizia Ragaglia, direttrice di Museion. I progetti di Karin Sander (Bensberg, Germania, 1957) nascono in riferimento a situazioni esistenti; con senso dell’humor l’artista affronta scenari culturali quotidiani e il loro contesto istituzionale e storico. Nel fare ciò, Sander interviene nelle strutture delle istituzioni, le modifica, sottolinea fatti e circostanze esistenti e invita il pubblico a partecipare. Ciò che è apparentemente familiare viene ripensato e diventa il punto di partenza per un processo di esplorazione. Nella mostra a Museion, Karin Sander stabilisce parametri inconfondibili. Il percorso espositivo inizia al piano terra, nel foyer di Museion. Qui il pubblico è accolto con un’opera che lo rende immediatamente parte della mostra: Identities on Display è formata da una serie di armadi in vetro concepiti come guardaroba a disposizione di chi visita il museo. L’artista interviene inoltre su un aspetto funzionale dell’edificio, ad esempio riprogrammando le lamelle per il controllo della luce solare sulla facciata. Al centro dello spazio espositivo, al quarto piano del museo, Karin Sander stende un tappeto gigante, come una pianta architettonica su cui i visitatori possono leggere le dimensioni, che possono calpestare o su cui possono semplicemente sedersi. L’artista crea così delle scene, in cui visitatori e visitatrici diventano parte della mostra. Come in una coreografia, il movimento delle lamelle che si aprono e si chiudono indirizza lo sguardo verso l’esterno, lungo alcuni lavori precedenti dell’artista e quindi sul paesaggio, mutevole e straordinario, che circonda il museo. E proprio questo paesaggio viene esposto, come un modello stampato in 3D, all’interno del museo. “Il progetto di Karin Sander è pienamente in linea con la strada percorsa fino ad ora da Museion, in particolare con le numerose mostre dedicate all’idea contemporanea di scultura. Il titolo “Scultura” scelto dall’artista per la pubblicazione della mostra è un termine che non solo risulta intenzionalmente inadeguato per la sua arte, ma che ha anche una connotazione storica fortemente maschile. È il “paragone delle arti” come appannaggio di soli uomini, al quale Sander ammicca, tra l’altro, con sottile ironia e malizia femminile.” così Letizia Ragaglia, direttrice di Museion.
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