“Faunus” è il titolo del progetto fotografico di Leonardo Onetti Muda selezionato dal Comune di Schio per il Tema Culturale 2020. La sequenza di Faunus è costituita da immagini realizzate nei boschi i cui soggetti sono radici contorte e vecchie ceppaie illuminate artificialmente. Sono radici contorte e vecchie ceppaie la cui forma suggerisce presenze vitali, scoperte nelle prime luci dell’alba o al crepuscolo dall’occhio di Leonardo, attraverso l’obiettivo fotografico, capace di rilevare nelle pieghe e sulle creste devastate e incise dal tempo e dalle intemperie una miriade di piccoli esseri animati, vita nella vita che si trasforma. E’ questa l’anima della Natura che, ostinatamente, vince. E trasmette al fotografo la capacità di imprigionare in un unico attimo il suo respiro, di tradurre in immagine la molteplicità delle vie possibili. Lo fa attraverso percorsi incantati che non appartengono solamente ai luoghi boschivi, “naturali” per eccellenza, ma anche ai giardini di una casa, domati e composti. Lo fa persino in un contesto urbano ostile, dove alla vita botanica spontanea sembra preclusa, o resa assai difficile, ogni occasione. Del resto l’idea sottesa in tutto il lavoro di Onetti Muda è quella di scoprire, e poi offrire, immagini della vita che si rigenera, della ciclicità dell’esistenza. Di dare un altro, inatteso, significato ad una realtà minimale e altrimenti nascosta agli sguardi comuni, distratti. E’ questo il filo rosso che lega anche i tre progetti presenti in mostra, evidenziando quanto sia sottile e poroso il limite tra la realtà che si suppone immutabile e le altre sue infinite opportunità di esistere. La sequenza di Faunus, costituita dagli scatti che Leonardo realizza in boschi domestici ma non sempre facilmente accessibili, è la “scoperta” di inattesi viventi nascosti tra le fessure del legno che appaiono negli arabeschi scavati e incisi, nelle volute che rendono una vecchia radice “somigliante” a qualcosa d’altro e di indefinito; esseri messi, fisicamente e metaforicamente, a nudo dalla luce che l’artista vi proietta per fissarli con il proprio occhio. Così straniati, essi si mostrano come incredibili soggetti nati da diverse genesi, forme contorte e a volte inquietanti che si susseguono a costituire una sorta di sentiero fuori dal contesto boschivo, in un luogo “altro”, soltanto immaginato ma, poco a poco, immaginabile. Faunus è il protagonista: demiurgo ma, a sua volta, parte integrante, genius loci dello spazio magico in cui gli elementi ambientali – la pioggia, l’umidità, le altre piante, il gelo o il vento – trasformano, mescolandole insieme, genìe vegetali e animali. Finchè l’impermanenza, la casualità delle presenze si faccia storia e percorso. Giovanna Grossato nota tecnica: Le stampe fineart su carta cotone 100% nei formati A3 e A2 sono realizzate dall'autore e in tiratura limitata.
