GEOMETRIE CONTEMPORANEE inaugurerà Venerdì 30 Giugno alle ore 18.30
“Un pensiero particolare non è lo stesso di un pensiero concentrato e creativo, che in realtà è una sensazione di calma interiore. Il primo produce un'arte descrittiva e morfo-plastica, il secondo una manifestazione puramente plastica. È una questione di universale contro l'individuo.” – Piet Mondrian
L’Associazione Artemisia presenta, nell'ambito del programma WOW, la nuova mostra personale “GEOMETRIE CONTEMPORANEE” di Marco Zanella
MARCO ZANELLA. LA MISURA CHE SVELA L'INTUIZIONE
Sono innumerevoli le declinazioni della creatività ed altrettanti sono i linguaggi che la interpretano, anche se spesso un'idea dominante e dominata dalla consuetudine vorrebbe privare tali linguaggi di razionalità, vestendoli prevalentemente di suggestiva ispirazione. Marco Zanella non si sottrae alla magia dell'intuito, ricercandola nel silenzio della solitudine e nella dimenticanza, ma quando questa si fa più intensa lui la coglie, la contiene e la controlla, come fa un compositore che racchiude la sua musica, dirompente e libera, in piccole note incise sul rigo.
Geometrie essenziali organizzano il pensiero creatore di Zanella e forgiano una materia possente, “imprigionata” da linee e strutture che ne definiscono configurazione e significato, concretizzando e materializzando lo spazio ed il segno. Una nuova semantica di forme e colori viene impressa, cesellata e graffiata su tela, tavola, cartongesso e plexiglass, superfici difformi che provengono dalla tradizione dell'arte ed anche dalle fondamenta dell'architettura, parte essenziale dell'essere dell'autore.
Marco Zanella è infatti un costruttore e costruisce la sua creatività unendo elementi esistenti con nuove connessioni e insolite combinazioni, “derubando” il cantiere e arricchendo l'atelier dove la progettazione architettonica diviene un tutt'uno con l'espressione artistica. Sabbia, acciaio, cartongesso, guaine e blocchi in fibra di legno sono solo alcuni dei materiali utilizzati con abilità dall'artista, guidato dall'esperienza della professione e dall'estro di intime intuizioni. I suoi gesti sono intensi, rigorosi e solidi come le opere che realizza, nelle quali tuttavia la compattezza dell'immagine viene infranta dalla materia che sfugge dai margini della forma: il ritmo costante, originato dal succedersi regolato di pattern sistematicamente riproposti su piani nudi e imparziali, viene rotto da sbavature di colore, colate di sabbia, superfici spezzate. E come se il materiale distruggesse la struttura, nell'impulsiva ricerca di una libertà nata in uno spazio costruito da segmenti e parabole e subitaneamente in fuga verso una fenditura che va ad incrinare un equilibrio stabile, per crearne istantaneamente uno nuovo.
Il concetto di arte come costruzione a cui aderisce Marco Zanella è certo retaggio del Costruttivismo russo dal quale l'artista ricava stimoli e suggestioni. Egli crea opere che divengono esse stesse oggetto, costruzione nello spazio, rappresentative, al limite, del proprio processo di formazione, per giungere infine all’annullamento della distinzione tra forma e struttura dei materiali, e tra forma e funzione. Quello di Zanella è un linguaggio armonico fatto di logica e sentimento dove la prima interpreta l'ordine, puntuale e organizzato, mentre il secondo esprimere il caos, deterministico e strutturato, all'altro complementare. Ordine e disordine vanno così
a costruire un'opera fatta di fondamenta e ornamento, in cui materia e idea concorrono alla ricerca della forma attraverso la sua scomposizione. Rette, piani e spazi vettoriali incisi da dadi di lucido acciaio sono parte
integrante del vocabolario stilistico dell'artista che dà forma al progetto con la materia fatta di sabbia e alluminio e con la libertà del gesto, inalterabile e immaginario al tempo stesso. Arricchisce intensamente il lessico dell'artista, nutrito di formule e simboli celati dal colore, il tempo - illimitato ed eterno - scandito da metalliche lancette che, inflessibili nel loro procedere, solcano la scabra materia, intersecandosi dinamicamente con essa. L'artista elabora chimerici ingranaggi in cui quadranti senza confini vengono spezzati dalla tenacia dell'acciaio.
Ancora una volta Zanella ripropone il dualismo tra finito e infinito, misurabile e incommensurabile, materiale e astratto. E astratto lo è anche il suono che, in organica eufonia con il tempo, scandisce l'epoca indeterminata nel quale l'artista conduce l'osservatore attraverso la sua opera. La musica, scolpita e dipinta, produce significati e sensazioni che sembrano celare estatici significati, in una danza invisibile dove le leggi della geometria divengono poetici versi dell'immagine. Un algoritmo fatto di tempo espanso e contratto, armonie e dissonanze, colore e sostanza.
Marco Zanella è un costruttore e costruisce la sua arte con il rigore della misura e l'incalzante desiderio di trascenderla.
Elisa Plesnicar
***
Le mie geometrie
Spesso quando la gente guarda i miei quadri mi chiede che cosa voglio rappresentare o quale significato voglio dare alle mie opere.
Io sono un ingegnere, e generalmente l’ingegnere viene visto come una persona inquadrata, schematica, logica, precisa. Pur non riconoscendomi totalmente in queste definizioni, credo che la parte razionale e matematica del mio essere ingegnere cerchi un dialogo e una convivenza, con l'altra parte di me più creativa ed istintiva. Quando creo un quadro, il mio intento è quello di dare delle forme alle mie emozioni e alla mia fantasia, cercando di comporle all'interno di uno spazio con quei riferimenti precisi che provengono dalla geometria. Ma la fantasia si sa, non ha regole, ma soprattutto non accetta vincoli e limitazioni, e le mie geometrie vengono spezzate, vengono rese incomplete, il contorno dei miei quadri è spesso irregolare, come una rottura dei propri confini e le forme vengono proiettate fuori dai limiti del quadro.
E' la mia parte creativa e istintiva che vuole valicare razionalità e logica, nella ricerca di maggiore libertà e spazio di espressione.
Volutamente i miei quadri non hanno cornici, proprio per non ostacolare lo sguardo di chi guarda l'opera e cerca di seguire quelle linee compositive, nel tentativo di completare le geometrie. I miei sono quadri materici, costruiti con elementi e materiali che trovo nel mio lavoro, quali barre in acciaio, sassi, sabbia, guaine, cartongesso, mi piace dare spessore all’opera, poterla toccare e sentire la sua tridimensionalità e le sensazioni che danno al tatto i diversi materiali.
M.Z.
***
Data inaugurazione: Venerdì 30 Giugno alle ore 18.30
Luogo: ASSOCIAZIONE ARTEMISIA Via S. Gregorio Barbarigo, 83
Date: 30.06 – 30.07. 2023
Orari: lunedì e mercoledì: 19.00 - 21.00
martedì e giovedì: 17.00 - 19.00
venerdì: 10.00 - 12.00 / 17.00 - 19.00
sabato e domenica: 16.30 - 19.00
e su appuntamento
