Dopo quasi un’anno di attesa, ecco che finalmente si inaugura la mostra personale Mythos, dell’artista bassanese Andrea Bizzotto. Per due settimane circa la mostra, patrocinata dal Comune di Bassano di Grappa, occuperà le sale dello storico Palazzo Bonaguro, localizzato in centro città.
Attraverso 17 opere dipinte, Bizzotto racconta in chiave contemporanea il mondo della mitologia greca classica, interpretando 12 miti: Ananke, Atlante, Emera, Eracle, Erebo, Esculapio, Eurinome, Kairos, Mirra, Pandora, Prometeo, Zeus (ed Europa).
La personale è vissuta dall’artista come un vero e proprio viaggio in cui coinvolgere lo spettatore. Questa infatti è una mostra reinventata in chiave innovativa a causa, ma anche grazie al covid. Al posto del classico grande evento d’apertura ci saranno 12 date, in cui l’artista sarà sempre presente, tra le quali scegliere il proprio personale ed esclusivo vernissage.
Ogni ingresso prevede al massimo 15 persone nel rispetto delle normative di sicurezza.
Per un percorso più immersivo, ad ogni sala della mostra è stata pensata una colonna sonora che potrà essere ascoltata dal proprio smartphone con cuffie e lettore QRcode.
Le sale sono un susseguirsi di luci e ombre, di chiari e scuri, proprio come sono state pensate le opere e proprio come è narrato il mito greco. L’allestimento infatti è curato assieme ad alcune aziende locali, che con il loro apporto hanno reso molto suggestive le stanze al piano nobile del celebre palazzo bassanese.
Olev lampade a led di design, Ossicolor Innovative Aluminium e Old Times corniceria d’autore i partner della mostra.
Andrea Bizzotto - Vive dal 1971 a Bassano del Grappa, dove lavora come grafico, arredatore e designer. Il suo percorso artistico si divide in due itinerari principali, il primo si snoda attraverso i corpi, il loro studio, lavorare sulla figura significa innanzitutto tentare di conoscere la persona che ritrae, studiarne il carattere, la personalità, i favori e i timori attraverso le linee, i pieni ed i vuoti delle sue forme, lungo itinerari già scritti dal trascorrere del tempo; il secondo itinerario si svolge attraverso lo studio della materia e dei colori, il cercare ogni giorno un colore, la sua densità, la viscosità, la durezza, capire come usarlo, come reagisce con la tela e con gli altri pigmenti, capire il significato degli accostamenti, buttare via e rifare, ricordare le sensazioni e metterle da parte. I ritratti, perché tutti i suoi lavori sono ritratti, sono solo incidenti avvenuti lungo questo percorso.
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