Investire sul territorio per il territorio, offrendo momenti a carattere ludico/culturale e sostenendo allo stesso tempo il mondo della cultura e dell’arte che a causa della pandemia ha subito una forte crisi economica ed una riduzione delle opportunità di contatto con i cittadini.
Con questo spirito, dopo il successo della prima edizione del 2021, l’Agenzia Allianz Assicura s.a.s. e ed il Centro di Consulenza Finanziaria Allianz Bank di Bassano, hanno deciso di mettere a disposizione spazi e fondi per dare l’opportunità di esporre le proprie opere a due primarie artiste del territorio Bassanese.
Presentazione del curatore Claudio Brunello
Perchè il titolo “Oltre”
Organizzare una mostra in questa prestigiosa location, palazzo che risale al XVII secolo, oggi di proprietà Tessarollo, è portare l’arte dove lo spettatore vive la sua epoca. Pertanto, “OLTRE”, gli spazi consueti e dedicati all’arte.
Oltre: dal latino ultra “al di là” avv. Più avanti, più in là (in senso modale, spaziale o temporale).
Palese pertanto è il motivo del titolo a questa interessante mostra d’arte contemporanea. Coinvolte le artiste Graziella Da Gioz e Vania Broccoli, differenti per modalità espressive e tecniche, ma il filo rosso che le coinvolge è questo desiderio sia concettuale che estetico di andare “oltre”. Una delle caratteristiche che rende unici gli esseri umani, è l’abilità di comunicare concetti, simboli complessi e idee. L’evoluzione umana non sarebbe avvenuta così come noi la conosciamo, se non fossero nate forme d’aiuto reciproco e comunicazione estetica permanente. Il segno è per l’uomo primitivo uno strumento di conoscenza psichica, una verifica del pensiero
che ciò che avviene dentro può essere messo fuori.
Rivelazione che diventa storia, in cui il gesto primitivo, passa dalla scoperta del “segnare” una realtà immediata a quello del designare cose aldilà del momento, per porle “oltre” la consuetudine. Il fare arte delle artiste proposte, composto da spazi e soggetti, é palesemente diverso e singolare, esse si pongono nella/sulla soglia di ipotetici spazi fisici, temporali e culturali.
Le artiste
Graziella Da Gioz artista pittrice, esperta incisora e pastellista. Il suo “oltre” è presente nella quasi totalità delle opere da lei eseguite.
La critica d’arte Carla Chiara Frigo, afferma: “le sue opere risultano sempre allusive di un orizzonte molto più ampio, quello dell’intero universo, punto di congiuntura tra il sé e l’altro da sé. […] L’emozione, data dall’ammirazione dei luoghi, diviene intuizione dell’io e del mondo come entità estremamente vaste e sconfinate”. Pertanto ad una calma osservazione, le opere della Da Gioz ci portano in spazi silenziosi il cui suono è percepito più dalla mente che dall’udito. Il suo operare si sviluppa e concentra sulla rappresentazione di paesaggi, quali: boschi, radure, e lagune. Sono rappresentate spesso da un’insolita prospettiva con un’inquadratura posta dal basso verso l’alto conferendo la sensazione di salita per giungere ad un “oltre” sconosciuto. Interessante e coinvolgente lo stile con cui la Da Gioz si esprime. Si avvale di tratti energici e decisi in continui e sovrapposti passaggi di aspetto informale segnico. Questo le consente di esprimere una gestualità dal forte coinvolgimento estetico-espressivo.
Si è attratti quasi ad entrare nelle sue opere. Nelle lagune le pennellate sono meno energiche a vantaggio di una poesia dell’eseguito.
Vania Broccoli è fotografa artista, il suo fare la caratterizza per il desiderio continuo di indagare, di entrare, di speculare su aspetti
inconsueti dell’aspetto umano. Guardano al di là di pregiudizi o tradizioni consuete e radicate, lo sguardo espresso nelle sue opere ci
porta a domande su come noi siamo condizionati nel modo di vedere i vari soggetti coinvolti dagli scatti della Broccoli.
Queste complesse indagini accompagnate da una sensibilità rara, permettono all’artista di costruire una scena di genere, sono probabilmente equivalenti al tempo e alla destrezza impiegate da un pittore nel suo studio. Qualità produttive così elaborate, in cui tutto è messo insieme espressamente per la realizzazione di un’opera, mettono anche in discussione l’idea del fotografo che lavora da solo. L’uso di attori, assistenti e tecnici necessari per creare un tableau fotografico ridefinisce il fotografo come l’orchestratore di un cast e
una troupe, il fulcro più che l’unico produttore, simile a un regista cinematografico che rielabora creativamente fantasie e realtà collettive.
Si guardino i vari temi da lei sviluppati, quali: “Nessuno così vicino a te stesso”, “Back to life”, “A bigger zoo”, “Semper Mater” e “Io e Noi”.
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