Who KIlled Bambi è la mostra di Dolomiti Contemporanee a Casso, per l’estete/inverno 2022. Novanta artisti, nelle ex scuole, dal 2012 Nuovo Spazio di Casso, il centro di propagazione di DC dal Vajont. Una mostra-monstre, complessa, con oltre duecento lavori, che costituisce una rappresentazione plastica critica, caustica, ironica, accumulativa, dei temi propri della montagna. Delle sue frane, fisiche, culturali, di governance. Dei suoi valori e delle sue risorse, spesso violate, loro innocenti, proprio come il Bambi di Disney, tenerissimo stereotipo, qua lui ride con noi. Precipitare, slanciarsi, ed incrociare i flussi: non può che sortirne un effetto valanghivo.
Insomma, ecco un’immagine multipla e variegata della Montagna Scossa e dei suoi corrugamenti e sprofondamenti. Una mostra sovranumerica, compressa e distesa, come lo sono sempre - se non vogliamo esser superficiali, semplificativi - i temi e le pratiche nei loro intrecci, propulsivi o depressivi. Una mostra abrasiva e costruttiva al tempo stesso, ed è meglio far così, altrimenti non restan che gli arcobaleni postumi, e insomma il meteo.
Non si può generare un’immagine sintetica, della montagna. A meno che non si sia superficiali. Qui invece lo scavo è profondo, si sa, e si scava salendo. Infatti, non bisogna affatto cavare. Cavano i poveri e i tignosi. Invece bisogna aggiungere. Dire e fare le cose. Evitare di semplificare banalizzando. A costo di impallare, di accecare. D’altro canto, chi non vede ripete.
La mostra è ideata da Gianluca D’Incà Levis, sviluppata insieme agli artisti e alle persone con cui viviamo e lavoriamo.
