Se Palladio è riuscito a realizzare le sue meraviglie è certo merito del suo genio. Ma anche, se non soprattutto, degli effetti di quel “miracolo economico” che, nel ‘500, portò il Veneto di terra-ferma ai vertici dell’innovazione tecnologica e della produttività europee.
Quando, esattamente dieci anni fa, il CISA Palladio aprì, in Palazzo Barbaran da Porto, il Palladio Museum, al centro del cortile nobile venne messo a dimora un gelso. A chiarire ai visitatori che Palladio non avrebbe potuto creare ville e palazzi oggi oggetto dell’ammirazione universale senza quell’albero, ovvero senza l’attività delle seterie che venivano alimentate dai bozzoli tessuti da bruchi, che delle foglie dei gelsi si cibavano.
E non a caso la mostra, per la prima volta, puntualizza come quella grande vicenda imprendito-riale, sia stata scelta come evento di punta del decennale del Museo. “Acqua, Terra, Fuoco. L’architettura industriale del Veneto del Rinascimento”, curata da Deborah Howard del St. John’s College di Cambridge, indaga lo straordinario sviluppo industriale che trasformò campagne e colline del Veneto in sede di efficientissime manifatture che non avevano pari nel mondo dell’epoca. Una potentissima Silicon Valley localizzata in aree periferiche, ai piedi delle colline dell’alto vicentino e trevigiano, soprattutto. Qui scorrevano con impeto le acque che offrivano la forza motrice, qui venivano trattate le materie prime che, plasmate con il fuoco e la stessa acqua si trasformavano in prodotti innovativi, richiestissimi sui mercati della Serenissima e di tutta Eu-ropa.
A fare la differenza rispetto alle analoghe imprese del continente, fu la capacità di innovazione, di mettere a punto, e brevettare, nuove tecnologie e, allo stesso tempo, di puntare su reti com-merciali capillari.
“La mostra, frutto di più di 3 anni di ricerche in musei, archivi, biblioteche e sul “campo”, ricerca finanziata dal Leverhulme Trust di Londra (UK), mette in evidenza – anticipa il Direttore del CISA Andrea Palladio/Palladio Museum, Guido Beltramini – ciò che sino a oggi era rimasto dietro le quinte. Attraverso dipinti, mappe, disegni, oggetti e modelli antichi ci fa scoprire le architetture del boom industriale del Veneto del Rinascimento, vale a dire le fabbriche del Nord-Est di cinque secoli fa. Senza la ricchezza da loro prodotta, le ville e i palazzi di Andrea Palladio non avrebbero potuto prendere forma”.
“Grazie a prestiti italiani e internazionali, saranno esposti dipinti di Tiziano, Francesco Bassano e Bellotto, disegni rinascimentali, preziosi modelli antichi di meccanismi brevettati, provenienti dal Maximilianmuseum di Augusta, mappe e documenti d’archivio, libri rari, oggetti d’uso prodotti dalle imprese venete rinascimentali, come il rarissimo corsetto maschile in cuoio e seta di fine Cinquecento, noto come ‘cuoietto’, e ugualmente oggetti d’arte come preziose croci liturgiche con l’argento delle miniere di Schio e spade forgiate a Belluno. Per l’occasione il film-maker Fau-sto Caliari ha realizzato nove filmati che raccontano lo stato di altrettante “fabbriche” rinasci-mentali, alcune delle quali ancora oggi in funzione”.
“L’allestimento, disegnato dall’architetto e regista teatrale Andrea Bernard, è concepito per coinvolgere il grande pubblico in un viaggio alla scoperta di questo aspetto poco conosciuto della cultura del Rinascimento europeo”, conclude Beltramini.
“La mostra racconta il passato, ma con lo sguardo al presente e al domani – dichiara Lino Daine-se, presidente del CISA Andrea Palladio/Palladio Museum –. Ci parla dell’antica alleanza che nel Veneto del Rinascimento legò economia, arte e cultura: l’imprenditoria prosperava grazie all’innovazione, e chiese a Palladio di darle un volto architettonico, altrettanto visionario e rivolto al futuro.”
“Questa mostra – dichiara il Sindaco di Vicenza Francesco Rucco – è in continuità con il grande progetto di candidatura di Vicenza a capitale italiana della cultura 2024 ‘La cultura è una bella invenzione’”.
Al tempo stesso la mostra vuole attirare l’attenzione sullo stato precario in cui versa parte del patrimonio proto-industriale oggi, che va invece tutelato perché tratto fondante della nostra identità. Non vanno trascurate le lezioni che possiamo trarne: la capacità di coniugare sviluppo e bellezza in armonia con l’ambiente; i vantaggi, economici ma anche ambientali e creativi, di am-bienti produttivi in co-working, in cui le stesse risorse possano essere riutilizzate; l’impiego di materiali economici e di provenienza locale; il ricorso a fonti energetiche pulite e rinnovabili.
La mostra è realizzata in sinergia con la Direzione regionale Musei del Veneto, guidata da Danie-le Ferrara, nel quadro dell’Accordo di Valorizzazione fra Ministero della Cultura e Centro Interna-zionale di Studi di Architettura Andrea Palladio. È sostenuta da The Gladys Krieble Delmas Foun-dation di New York (USA) e come attività del Palladio Museum gode del sostegno Art Bonus di Viacqua SpA.
Please enable JS
This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Cookie settingsACCEPT
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.