La Galleria Spazzapan di Gradisca d’Isonzo inaugura i nuovi allestimenti delle collezioni e una mostra dedicata a due grandi artisti della regione: Luigi Spazzapan e Miela Reina messi a confronto con il preciso intento di verificare nessi, intuizioni comuni, relazioni tra due grandi sperimentatori. Due spiriti d’avanguardia, d’avanguardia storica per Spazzapan, neoavanguardia per Miela, due inesausti ricercatori e affabulatori di storie fantastiche e quotidiane. Con questa mostra si avvia un nuovo progetto dedicato alla valorizzazione di Luigi Spazzapan, dell’uomo, dell’artista e della collezione di opere della galleria omonima a lui intitolata. Si è partiti dal presupposto che uno dei modi per approfondire e far conoscere l’opera dell’artista gradiscano sia quello di metterlo a confronto con il lavoro di altri artisti. In questo caso, per attivare questa nuova relazione, è stata scelta Miela Reina. Se Spazzapan è stato definito da Calvesi “incendiario”, uno spirito impulsivo che nel dinamismo del segno e nella totale adesione alla pittura, avendo come riferimenti l’espressionismo e il futurismo, fino ai fauves e all’informale, ha trovato la sua ragione d’essere, Miela (così veniva chiamata e amava farsi chiamare) non lo è stata da meno. In uno spazio molto ristretto – l’artista è prematuramente scomparsa nel ’72 a soli trentasei anni – è riuscita definire un linguaggio estremamente maturo, molto originale e in linea con le sperimentazioni più avanzate degli anni ’60 in Italia. Un’artista definita da Gillo Dorfles (1980) “(…) la sola artista dell’area giuliana ad aver creato – nella breve stagione che va dagli anni Sessanta ai Settanta – un’opera non solo degna di essere ricordata e studiata, ma degna di essere considerata come una solitaria e inimitabile avventura della fantasia. La mostra, allestita al terzo piano della galleria, raggruppa un grande insieme di opere di Miela Reina, oltre quaranta tra olii su tela e tavola, tempere e penne su carta. Sono presentati anche alcuni lavori tridimensionali a testimonianza del suo spingersi oltre la tela, nell’ottica di una comunicazione allargata unita al desiderio di portare l’arte nella quotidianità. A questo importante nucleo di opere fanno da contrappunto una ventina di opere di Spazzapan tra tempere e chine oltre ai due celebri bronzi del ’25 che ritraggono Oscar Brunner e Veno Pilon. Si tratta di un colloquio espositivo inedito che sarà arricchito da un programma di eventi collaterali che si svilupperanno lungo tutto il periodo di apertura della mostra e che saranno e connotati da quello spirito d’avanguardia presente nei due artisti ora, la prima volta, messi in relazione.
