La mostra dello scultore Francesco Stefan riprende dopo tre anni le esposizioni della Galleria del Liceo artistico dedicate agli artisti conosciuti nel panorama locale e nazionale. Dagli anni Novanta infatti la Galleria ha ospitato mostre che hanno tenuto viva l'immagine dello spazio espositivo. Il Liceo Artistico infatti conferma il suo ruolo di istituto formativo e di luogo di promozione culturale per la città di Treviso. Grazie agli eventi e alle esposizioni offre all'intera comunità la possibilità di partecipare al dibattito artistico. Si ricorda inoltre che la ripresa dell’attività espositiva permetterà di proseguire la raccolta di opere donate e di arricchire la Collezione del Liceo Artistico.
Il percorso artistico di Francesco Stefan vede le sue origini negli anni Settanta, in stretta relazione con l’attività presso la fonderia del fratello Sidelio. Le tecniche del modellato, l’elaborazione di stampi e la realizzazione delle fusioni in bronzo costituiscono le basi di un’esperienza pratica che vede piena espressione nella personale produzione successiva. Fondamentali sono le numerose collaborazioni con artisti conosciuti nel panorama nazionale e internazionale, come Pierluigi Sopelsa, Angeli Costa Radovan, Susan Luppino, Augusto Murer, che contribuiscono allo sviluppo della sua prolifica ricerca formale. Inoltre l’interesse verso il ruolo del modellato nell’arte contemporanea italiana spinge l’artista negli anni Ottanta a partecipare al “Gruppo veneto di ricerca plastica” con l’impegno di far conoscere l’attività degli artisti veneti. Si delinea così una ricerca personale in cui gli spunti provenienti dai diversi artisti contemporanei si fondono con gli stimoli formali derivati dalla tradizione plastica trevigiana.
Osservando il complesso delle sue opere, sorprende la varietà di figure e di gruppi compositivi elaborati con una freschezza di modellato che rende la perfezione anatomica nell’immediatezza del gesto. Spesso l’armonioso articolarsi delle masse si contrappone alle forti tensioni delle pose dei corpi, creando un lirico equilibrio. Le irregolarità delle superfici, segnate dalle morbide tracce delle dita, lasciano intuire il piacere di plasmare l’argilla. Per Francesco Stefan l’elaborazione plastica diviene ricerca dell’origine della forma che sempre più spesso si libera dalla definizione realistica per lasciare spazio all’abbozzo della figura colta nel suo nascere. Il processo del modellare permette quindi di dare forma all’informe e spinge l’artista a osservare la realtà con uno sguardo nuovo, tanto da vedere nascere il movimento di una figura anche dalle irregolarità di un sasso.
Nella produzione recente, l’artista giunge a una particolare sintesi formale, in cui l’articolato dinamismo dei corpi si ricompone e si fonde in una singolare unità plastica. Solo alcuni particolari delle teste, dei capelli e degli accessori esprimono un certo gusto narrativo rivolto alla quotidianità. Le figure divengono monoliti d’argilla che svettano monumentali verso l’alto ed esprimono tutta la loro drammatica teatralità nelle torsioni, nelle flessioni e nelle tensioni lineari del blocco plastico unitario.
Prof.ssa Roberta Gubitosi
