Il taglio di questa mostra è decisamente originale. In essa, per la prima volta, si mappano le tendenze giapponiste dell’Europa tra Ottocento e Novecento: dalla Germania all’Olanda, al Belgio, dalla Francia all’Austria, alla Boemia, fino all’Italia. Al Roverella, capolavori di Gauguin, Touluse Lautrec, Van Gogh, Klimt, Kolo Moser, James Ensor, Alphonse Mucha, ma anche di De Nittis, Chini, Nomellini, Balla Mancini, Fontanesi, Michetti, Bonnard, Ranson, Maurice Denis ed
