L’ 11 febbraio del 1870, moriva a Venezia, Michelangelo Grigoletti, il grande artista nato a Pordenone il 29 agosto del 1801.
Nell’anniversario della sua scomparsa, il Comune di Pordenone può finalmente annunciare l’”Omaggio a Grigoletti” che era già stato programmato nella ricorrenza dei 150 anni ma che questi mesi di epidemia non hanno consentito di concretizzare. La mostra, sottolinea l’Assessore alla Cultura Pietro Tropeano, prosegue la riscoperta e la valorizzazione dei grandi artisti del nostro territorio iniziata con il Pordenone. Michelangelo Grigoletti, pordenonese di Roraigrande, ha saputo riempire con la sua individualità creativa uno dei periodi forse meno conosciuti dell’arte veneta. E’ stato un grande ritrattista della nuova “Accademia di Venezia” lasciandoci una ricca collezione di opere in parte presenti nel Museo Civico di Pordenone.
La retrospettiva su Grigoletti, organizzata dall’Assessorato alla Cultura, sarà allestita nelle sale del Museo Civico d’arte dall’8 maggio al 25 luglio 2021 e offrirà a pordenonesi e turisti una sequenza notevole di opere del grande maestro.
Con questo “Omaggio a Michelangelo Grigoletti (1801-1870)” Vania Gransinigh, che ne è la curatrice, si è posta l’obiettivo di porre un punto fermo, analizzando senza pregiudiziali un artista che certo non è un semplice comprimario ma un sicuro protagonista dell’arte italiana del suo tempo. Interprete di primo piano di un periodo in cui a trionfare, per fasi successive, furono le poetiche neoclassiche sostituite ben presto da quelle romantiche, con un’apertura finale sul realismo di fine Ottocento.
Il percorso espositivo si articolerà in tre precise sezioni: la prima dedicata alla pittura ai soggetti di ambito storico-romantico con una focalizzazione sul dipinto raffigurante Tancredi visita la salma di Clorinda, recentemente ricomparso in una collezione privata; la seconda ai dipinti di soggetto sacro e religioso con un approfondimento dedicato alle commissioni portate a compimento per le città ungheresi di Eger ed Esztergom, la terza si incentra sulla produzione ritrattistica che ricostruisce la ricezione novecentesca del lavoro di Grigoletti permettendo un nuovo confronto visivo tra le opere che vennero esposte da Barbantini nel 1923 a Venezia. E’ l’occasione anche per riproporre sotto nuova luce il Ritratto della famiglia Petich (1845), capolavoro della maturità dell’artista appartenente al museo pordenonese e da poco restaurato grazie ad un importante contributo di CoopAlleanza3.0 .
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