Multiplo è lieto di annunciare la personale di Romain Blanck Feuilles, Tests, Feuilles, Toiles, che raccoglie nove interventi realizzati dall’artista nell’ultimo periodo e un multiplo d’artista su ceramica, in 40 esemplari, pensato da Blanck per il pubblico dello studio. La mostra è corredata da una pubblicazione con un testo di Daniele Capra. La ricerca artistica di Romain Blanck, di natura pittorica, è basata sull’impiego di forme primarie che vengono combinate a più livelli su di una superficie monocroma, come parole in libertà di un vocabolario visivo primario. Tali segni provengono da un immenso database che l’artista ha costituito negli anni con i foglietti e le pagine di quaderno, strappati nelle cartolerie o nei negozi di belle arti, in cui le persone provano penne, pennarelli, evidenziatori. Ogni segno, ogni disegno o ogni minima unità visiva vengono impiegati dall’artista come delle unità indipendenti di significato, come il lessico con cui articolare un discorso caratterizzato da una grammatica minimale e da una sintassi anarchica. La tela è così il luogo dello scarabocchio, del ghiribizzo, del serpente a zigzag in cui si controlla lo spessore del tratto, del disegnino sciocco in cui si prova un colore o del vortice fatto per far scrivere una penna annoiata il cui inchiostro, in attesa di un utilizzatore che la prenda in mano, è rinsecchito. La pittura di Blanck è una pratica processuale e aniconica basata continua stratificazione di elementi, le cui parti costituenti ricordano visivamente la street art e le scritte sui muri realizzate con le bombolette spray. Rispetto a tali stimoli l’autore si pone come una sorta di seriale e scientifico ordinatore di flusso, come avviene nella pratica dei musicisti elettronici che costruiscono un brano, o la scaletta di un concerto, mixando i campionamenti di cui dispongono e che si sono preoccupati di raccogliere e ordinare. L’artista è cioè colui che traccia un percorso, ogni volta differente, a partire dai prelevamenti attuati ad ignari produttori di contenuto. La ricerca di Romain Blanck (Düsseldorf, 1995) è caratterizzata da un interesse verso gli aspetti processuali della pittura, che nella sua pratica è l’esito di un azione collettiva inconsapevole. Tra le mostre cui ha partecipato nel 2019 L’almanach des aléas, Fondation Ricard, Parigi, Best of Luck, Les Halles Faubourg, Lione (F), Le droit à l’erreur, Ensba, Lione; nel 2018 Contre Temps, Ensba, Lione, Café Modelo, La cloche, Lione; nel 2017 DNAP, Esam, Caen (F), Gros Nez Karaté, Esam, Caen; nel 2016 Atelier 3, Rennes (F). Vive e lavora a Lione. La mostra beneficia del generoso contributo di Asolana Group.
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